Semplicemente Manzi …..IL MAESTRO
Alberto Manzi (Roma, 3 novembre 1924 – Pitigliano, 4 dicembre 1997) è stato un docente, pedagogista, personaggio televisivo e scrittore italiano, noto principalmente per aver condotto la fortunata trasmissione televisiva Non è mai troppo tardi, messa in onda fra il 1960 ed il 1968.
Conclusi, nel 1942, gli studi intrapresi in un doppio percorso formativo, diplomandosi contemporaneamente all’Istituto Magistrale e all’Istituto Nautico, Manzi riconoscerà sempre come questa sua doppia formazione gli segnerà la vita, influenzandone la metodologia della sua didattica. Nello stesso anno, si iscrive alla Facoltà di Scienze Naturali presso l’Università La Sapienza di Roma (allora l’unica università romana).
Nel 1943, partecipa alla II Guerra Mondiale, in servizio sui sommergibili, mentre, dopo l’8 settembre, fa parte del Battaglione da sbarco San Marco, divisione aggregata all’VIII armata inglese.
Dopo l’esperienza bellica, inizia, nel 1946, l’attività scolastica, prendendo servizio all’Istituto di Rieducazione e Pena ”Aristide Gabelli“ di Roma, accettando il posto rifiutato, prima di lui, da ben quattro colleghi, e dove realizzerà il primo giornale degli Istituti di Pena, La Tradotta. L’anno dopo riprende gli studi universitari e si laurea in Biologia, indi si iscrive alla Facoltà di Magistero.
Nel 1948, ottiene il Premio Collodi per Grogh, storia di un castoro, romanzo per ragazzi inedito, pubblicato dalla Bompiani nel 1950 (con riduzione radiofonica della RAI nel 1953, poi tradotto in 28 lingue).
Nel 1950, si laurea pure in Pedagogia e Filosofia ed affianca, in qualità di assistente, Luigi Volpicelli. Successivamente si specializza anche in Psicologia e, nel 1953, dirige la Scuola Sperimentale dell’Istituto di Pedagogia della Facoltà di Magistero de La Sapienza.
Nel 1954, lascia l’Università e prende servizio come insegnante elementare presso la scuola Fratelli Bandiera di Roma, per effettuare direttamente ricerche di psicologia didattica, studi che proseguirà ininterrottamente per tutta la vita. Nello stesso anno, si reca per la prima volta in Sud America, nella zona orientale della Foresta Amazzonica, su incarico dell’Università di Ginevra per svolgervi ricerche scientifiche. Lì si interessa dei problemi dei nativi. Da quel momento in poi, tornerà in Sud America ogni anno, per svolgervi attività di scolarizzazione, esperienza questa che si protrarrà fino al 1977. Prima da solo, poi con un gruppo di studenti universitari provenienti da ogni parte d’Italia, incomincia ad organizzare un vero e proprio programma di aiuto solidale che, oltre all’insegnamento, prevede la soluzione di problemi sociali, sanitari, ecc. Accusato dal governo peruviano di essere legato ai movimenti rivoluzionari “guevaristi”, per continuare nel suo programma di aiuti, si appoggia al Pontificio Ateneo Salesiano, e, nei viaggi successivi, entra pure in contatto con molti sacerdoti che aderiscono alla teologia della liberazione[1][2].
Scrisse diversi libri per ragazzi: il più famoso è Orzowei, pubblicato nel 1955, da cui fu tratta negli anni ’70 la serie televisiva omonima, che ebbe grande successo, per la Tv dei ragazzi.
Fu scelto, nel 1960, per presentare il programma Non è mai troppo tardi che prese il via il 15 novembre, concepito come strumento di ausilio nella lotta all’analfabetismo. Il programma, curato insieme a Oreste Gasperini e Carlo Piantoni, ebbe grande successo e lo rese famoso; riproduceva in televisione delle vere e proprie lezioni di scuola primaria, con metodologie didattiche innovative (Manzi al suo “provino” strappò il copione che gli era stato dato e improvvisò una lezione alla sua maniera), dinanzi a classi composte di adulti analfabeti o quasi.
Da wikipedia
Alberto Manzi. L’ultima intervista al maestro di “Non e’ mai troppo tardi”