Le catene rappresentano le congiunzioni perchè legano più frasi. Diventerà più facile assimilare il concetto grammaticale perché associato ad un immagine . Lo strumento da usare é molto semplice: basta scomporre la frase in morfemi e/o sintagmi e associarli alle immagini corrispondenti per poter creare e risolvere l’analisi grammaticale e logica .
Le congiunzioni, all’interno della grammatica, sono parti invariabili del discorso, volte a definire una correlazione logica tra sintagmi o intere proposizioni, all’interno del periodo nel quale intervengono.
Si tratta quindi di parole funzionali che, come le preposizioni, svolgono una funzione di collegamento, la quale può avere caratteristiche coordinanti, in quanto effettua un collegamento tra più parole collocate sul medesimo piano logico e sintatticamente affini, o subordinanti, quando invece la congiunzione colloca due proposizioni facenti parte di un periodo su piani logici diversi, stabilendo così un rapporto di subordinazione che spinge l’una ad essere retta dall’altra, che automaticamente diviene reggente. Questo per quanto riguarda l’aspetto funzionale.
Rispetto invece alla forma, possiamo distinguere:
– congiunzioni semplici, composte da un’unica parola: e, o, ma, né, anche se, ecc;
– congiunzioni composte, derivate dall’unione di una o più parole: perché (per + che), oppure (o+ pure), poiché (poi + che), ecc;
– locuzioni congiuntive, costituite da più parole: non appena, a patto che, anche se, ecc.
Tornando all’aspetto funzionale, le congiunzioni coordinanti e subordinanti si suddividono a loro volta, stabilendo delle categorie sulla base del legame logico che instaurano con gli elementi facenti parte delle proposizioni che vanno a integrare.
Per le coordinanti distinguiamo:
– copulative(positive o negative): e, anche, pure, né, neppure, ecc (ho studiato storia e filosofia);
– avversative: ma, però, anzi, tuttavia, piuttosto, nondimeno, ecc (sono stanca, tuttavia leggerò);
– disgiuntive: o, ovvero, oppure, altrimenti, ossia, ecc (noleggerò un giallo o un thriller);
– dichiarative(o esplicative): infatti, invero, cioè, ecc (aveva detto di sì, infatti poi è venuto);
– conclusive: quindi, ebbene, eppure, perciò, ecc (sono già le otto, quindi resteremo a casa);
– correlative: e… e, o… o, sia… sia, né… né, non solo… ma anche, ecc (non era né rosso nébianco);
e per le subordinanti:
– dichiarative: che, come, ecc (tutti sanno che hai partecipato al provino);
– finali: perché, affinché, che, ecc (ripeto affinché tu capisca);
– condizionali: se, purché, qualora, a patto che, ecc (te lo regalo a patto che lo usi);
– causali: poiché, siccome, dal momento che, per il fatto che, ecc (restiamo a casa, poichénevica);
– concessive: seppure, sebbene, benché, per quanto, ecc (ha vinto, sebbene giochi male);
– consecutive: cosicché, in modo che, ecc (metto le cuffie, cosicché tu possa studiare in silenzio);
– comparative: così… come, più… che, meglio… che, ecc (meglio mora che bionda);
– temporali: mentre, finché, quando, prima che, come, dopo che, ecc (entra, prima che piova!);
– modali: come, come se, ecc (non so come tu sia riuscito ad aggiustarla, non essendo meccanico);
– interrogativeindirette: come, se, quando, perché, ecc (Non so se accetterà);
– avversative: laddove, mentre, ecc (siamo andati al cinema, mentre avrei preferito non uscire);
– limitative: che, per quanto, in quanto, ecc (per quanto ne sappiamo, non sono sposati);
– esclusive: senza, salvo che, eccetto che, ecc (è partito senza avvertirmi).
La congiunzione che, in particolare, oltre a determinare un legame tra gli elementi delle proposizioni, assume il ruolo di complementatore, in quanto è usato in maniera generica e senza valori specifici nell’introduzione di frasi subordinate, esprimendo pertanto un semplice segnale di subordinazione alla proposizione reggente.
LE SCHEDE OPERATIVE
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