IlGrandeMetodo consiste nell’associare le parti del discorso della lingua italiana , a delle immagini di facile memorizzazione. Diventerà più facile assimilare il concetto grammaticale perché appunto associato ad un immagine .
Sono un insegnante di scuola primaria, abilitato all’applicazione degli strumenti PAS Basic 1 del metodo Feuerstein, non amo definirmi maestro bensì “facilitatore”. Durante la mia carriera scolastica, ho avuto l’opportunità di vivere e conoscere tante realtà e scuole diverse, ma uguali nello stesso tempo, lavorando sia come insegnante di sostegno sia come insegnante di classe, accumulando molte esperienze, idee e materiali. L’idea di questo strumento/metodo è nata circa 5 anni fa, durante le lezioni frontali o attività di recupero e sostegno, svolte con alcuni bambini con ritardo cognitivo importante e con disturbi dell’eloquio. E’ sorta quasi subito la necessità da parte mia di sviluppare uno strumento facilitatore e di avere a disposizione delle schede operative per far capire facilmente le regole della grammatica italiana e poter costruire, inventare delle frasi semplici e complesse attraverso l’utilizzo di immagini..
Sono note, le difficoltà che si incontrano nell’apprendimento della lingua italiana, soprattutto nella scuola primaria dove il livello di insuccesso appartiene non solo a bambini con difficoltà ma anche a bambini con capacità considerate nella norma. Alcuni alunni possono avere problemi nella comprensione del testo associate a quelle del linguaggio orale, magari perché conoscono un limitato numero di parole o magari perché hanno difficoltà sintattiche (ad esempio con frasi lunghe, contenenti molte parti grammaticali). Molti insegnanti impongono spiegazioni lunghe con risultati spesso deludenti perché i nostri alunni vengono abituati ad eseguire, individuare, completare esercizi grammaticali, dove il processo metacognitivo non viene coinvolto. Ecco qualche esempio: “sottolinea i soggetti“, “completa le frasi e sottolinea“, “indica se si tratta di predicato verbale o nominale“. Non si propone quasi mai di inventare, creare o costruire frasi, analizzando e contestualizzando la parte grammaticale in maniera adeguata da capirne l’utilizzo e il significato stesso.
Prendiamo ad esempio il pronome relativo, il bambino riconosce il pronome relativo ma non ne comprende a fondo il significato o l’utilizzo, infatti se dicessimo ad un bambino di classe 5^ di Inventare una frase che abbia il pronome relativo, relativo al complemento oggetto, farebbe molta fatica a risolvere la consegna per i motivi appunto sopra elencati. Non servono pagine e pagine di esercizi, abbiamo bisogno solo di dare un senso alle cose, organizzare, sistemare, creare un processo e sviluppare le capacità intuitive del bambino, poco attivate nella pratica scolastica.
Quindi come si fa a usare il proprio pensiero in modo produttivo? Come si fa ad accorgersi se si sta utilizzando la parte grammaticale o l’espressione giusta?
Il metodo qui utilizzato cerca di agevolare la comprensione e la memorizzazione delle parti grammaticali che compongono il discorso associandole a delle immagini di facile memorizzazione, con le quali il bambino impara a costruire frasi, semplici testi e analizzare frasi.
Qui sotto sono elencate le 14 coppie/associazioni(figura – parte grammaticale) divise in 3 categorie: Forme – Numeri – Cose.
Proviamo a fare un esempio
ANALISI GRAMMATICALE
1) La mamma mangia la frutta
dividiamo ora la frase in sintagmi :
ANALISI LOGICA
Diventa ancora più facile svolgere l’analisi logica
La mamma = essendo formata da un QUADRATO e un CERCHIO
può essere solamente o complemento oggetto o soggetto
lava = ovviamente P.V essendo un TRIANGOLO
i piatti sporchi = essendo formata da un QUADRATO un CERCHIO e 1 sarà QUINDI complemento oggetto + attributo
in cucina = essendo formata da un RETTANGOLO e un CERCHIO sarà un complemento indiretto.
Lo strumento da usare é molto semplice ed é un libretto di 18 pagine che il bambino deve usare come se fosse un dizionario, in cui vengono spiegate in breve le regole e le parti del discorso catalogate e associate ad una immagine ben precisa.
Così come il bambino di 3 anni riconosce le applicazioni tramite immagine sullo smartphone o tablet non legge “YouTube ” ma riconosce l’applicazione dall’icona, così l’alunno associa direttamente la parte del discorso all’immagine, dimenticandosi della sua funzione astratta nella sintassi. Già il filosofo Comenio nel 1657 con l’opera Orbis Pictus e la Montessori con la Psicogrammatica nel 1907 avevano notato l’importanza e l’ utilità delle immagini per apprendere e riconoscere le parole e fissare nel bambino la struttura della grammatica italiana.
L’aspetto funzionale e originale dello strumento sta nel fatto che, poiché ad ogni parte grammaticale corrisponde una determinata immagine, il bambino, mentre analizza la frase esclude passo dopo passo le funzioni/figure che non possono presentarsi uguali in modo consecutivo. Basta scomporre la frase in morfemi e/o sintagmi (nell’analisi logica) e associarli alle immagini corrispondenti, rispettando la sequenza delle immagini, per poter creare frasi e risolvere l’analisi grammaticale e logica, (Figura 1 – 2 – 3 – 4, schede operative IlGrandeMetodo).
Per il bambino diventerà un gioco inventare frasi, creando così nella mente figure astratte di cose che non sono fisicamente presenti (preposizioni , aggettivi, ecc…) facilitandosi con delle icone ad alto valore d’immagine (forme, numeri). Un modo, quindi, per migliorare anche la memorizzazione, la conoscenza delle figure piane e di alcuni numeri. Questo tipo di lavoro è rivolto ai bambini che comunemente definiamo con bes e permette l’applicazione di una didattica inclusiva durante le lezioni frontali, facilitando non solo l’integrazione ma anche il rendimento di quei bambini che comunemente definiamo normodotati, che potrebbero talvolta bloccarsi di fronte a nuove proposte durante l’apprendimento. L’utilità e l’efficacia del metodo sta inoltre nella duttilità/creatività dell’uso dei simboli per la strutturazione della frase. Proponendo questo metodo ad alcuni bambini con ritardo cognitivo (Q.I. dai 51 ai 60), è emerso che miglioravano in modo significativo la comprensione delle regole grammaticali e la capacità di linguaggio, aumentando il bagaglio lessicale, e la produzione di frasi e testi semplici utilizzando in modo adeguato le parti del discorso.
Si è cercato di sollecitare il pensiero progettuale del bambino passando attraverso la riflessione su parole, forme, figure e immagini. Ogni alunno può imparare a farsi le domande e a darsi delle istruzioni, pianificare il proprio testo o frase, ragionare sulle parole/immagini attraverso il pensiero, che riflette e sceglie grazie anche alla sua creatività. Le schede operative proposte e tante altre sono visionabili nel sito www.ilgrandemetodo.it
Dietro ogni immagine c’é un mondo di parole.
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